Da sempre essere legati ad “un cordone ombelicale” ha il significato (un po’ freudiano) di avere un forte legame, quasi di dipendenza da qualcuno o da qualcosa. Ebbene mai espressione pi? calzante; da quasi otto anni il mio lavoro al Pausilipon ? legato …ad un cordone.
Questa attivit?, infatti, consiste nel raccogliere, trattare (manipolare), definire le caratteristiche (caratterizzare) e conservare (stoccare) le cellule contenute nel sangue di cordone ombelicale, che sono prevalentemente cellule staminali emopoietiche, cellule cio? capaci di generare se stesse (autorinnovarsi) e contemporaneamente produrre (differenziarsi) le cellule del sangue: globuli rossi, globuli bianche e piastrine.
Dott.ssa Anna Canazio
Ba.S.C.O. Regione Campania
Ospedale Pausilipon
Via Posillipo, 226 – 80123 – Napoli
Tel: 081.2205511/5581
Fax: 081.2205495
www.santobonopausilipon.it
E-mail: bascocampania@libero.it
LE CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE
Normalmente la sede di produzione delle cellule staminali emopoietiche ? il midollo osseo, una sostanza dall’aspetto di gelatina che si trova negli spazi trabecolari delle ossa spongiose, soprattutto cio? ossa piatte ed estremit? delle ossa lunghe. Anche le cellule del sangue di cordone, come le cellule del midollo osseo, contengono cellule staminali e possono essere utilizzate per sostituire le cellule staminali emopoietiche malate in quei pazienti affetti da alcune forme di leucemia, da aplasia, da immunodeficienza congenita (anomalia della risposta del sistema immunitario), da malattie genetiche come la Anemia Mediterranea o l’Anemia di Panconi, da Istiocitosi, etc. pertanto possono essere utilizzate per praticare il Trapianto di Midollo Osseo, quando le terapie farmacologiche non sono efficaci o non garantiscono la guarigione.
IL TRAPIANTO DI MIDOLLO TRADIZIONALE
La realizzazione del trapianto con metodo tradizionale prevede il prelievo delle cellule dalla matrice ossea di un donatore compatibile, da un soggetto cio? le cui cellule hanno le stesse caratteristiche del paziente che le deve ricevere (antigeni del sistema HLA); in relazione al grado di parentela esistente tra donatore e ricevente si distinguono tre tipi di trapianto:
- TMO allogenico related se il donatore ? un familiare, generalmente fratello del paziente;
- TMO allogenico unrelated se il donatore ? un volontario iscritto nei registri intemazionali di donatori e non ha alcun grado di parentela con il paziente;
- Auto-trapianto se il paziente dona per se stesso, quando la malattia ? in remissione, perch? non ha un donatore.
Attingendo a questi “depositi” ? possibile trapiantare solo una parte dei pazienti che hanno necessit? di un trapianto e precisamente:
- 32% circa dei pazienti con il midollo di un fratello compatibile;
- 30% circa dei pazienti con il midollo di un donatore volontario da registro;
- 38% rimanente non ha un donatore e non pu? usufruire del trapianto.
LE “NUOVE RISERVE” DI CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE
Per questo motivo sono state ricercate nuove fonti di cellule staminali ed il sangue di cordone ombelicale (SCO) ha risposto perfettamente allo scopo. Il sangue di cordone pu? essere prelevato:
- immediatamente dopo il parto per la nascita di un fratellino del paziente (cordone dedicato);
- immediatamente dopo il parto di una donatrice volontaria (cordone di banca).
Nel 1989 la dottoressa Eliane Gluckmann ha eseguito il primo TMO con cellule staminali da sangue di cordone del fratellino di un paziente affetto da Anemia di Panconi, una malattia ereditaria caratterizzata da grave alterazione delle cellule staminali, che nella maggioranza dei casi ha una cattiva prognosi. Il successo di questa prima esperienza ha incoraggiato la nascita delle Banche di Sangue di Cordone Ombelicale, laboratori specializzati nella manipolazione e conservazione delle cellule staminali da sangue di cordone, prezioso dono di tutte le mamme che autorizzano il prelievo del sangue durante il proprio parto.
LA BANCA DI SANGUE DI CORDONE OMBELICALE DELLA REGIONE CAMPANIA
Nel Dipartimento di Oncologia della Azienda Santobono-Pausilipon ? attiva la Banca di Sangue di Cordone Ombelicale (Ba.S.C.O.) della Regione Campania.
COME E DOVE SI DONA
Tutte le donne possono donare il sangue di cordone durante il proprio parto purch? in buona salute (i requisiti sono simili a quelli di una donazione di sangue). ? necessario inoltre effettuare preventivamente un colloquio con il ginecologo curante, che provvede a dare spiegazioni, a raccogliere le notizie di salute (anamnesi), a far sottoscrivere un consenso; ? richiesta la disponibilit? a sottoporsi ad un normale prelievo di sangue al momento del parto e a distanza di sei mesi dal parto.
La donazione non comporta alcun rischio per il neonato, perch? si esegue dopo il taglio del cordone, ne per la mamma, in quanto il sangue ? raccolto sulla placenta che si deve espellere; inoltre ? assolutamente gratuita e niente ? dovuto ne alla Banca ne al ginecologo-ostetrico.
? possibile donare in una delle strutture abilitate alla raccolta, cio? in un Centro Raccolta Sangue Cordone Ombelicale (C.Ra.S.C.O.). Attualmente fanno parte della rete regionale campana le U.O.C, di Ostetricia e Ginecologia degli Ospedali elencati:
NAPOLI
- Ospedale Fatebenefratelli
- Ospedale Incurabili SUN
- Ospedale Santa Maria della Piet? Nola
- Ospedale Rizzoli Ischia
- Ospedale San Giovanni Bosco
- Ospedale Pozzuoli
- Ospedale San Paolo
- Ospedale San Gennaro*
- Ospedale Loreto Mare*
- Ospedale Boscotrecase*
- Ospedale Castellammare*
- Ospedale Capri*
- Villa Cinzia
- Clinica Villa Bianca
- Villa Betania
- Clinica Ruesch
- Clinica Mediterranea
- Clinica Internazionale
SALERNO
- Ospedale Battipaglia
- Ospedale Nocera Inferiore
- Ospedale Sarno
- Ospedale Curteri
- Ospedale Vallo
- Ospedale Polla
- Ospedale Sapri
- Ospedale Eboli
BENEVENTO
- Ospedale Fatebenefratelli
CASERTA
- Ospedale Maddaloni
- Ospedale San Sebastiano
- Clinica San Michele
AVELLINO
- Ospedale Moscati
- Ospedale Solofra*
- Ospedale Ariano Irpino*
* C.Ra.S.C.O. IN FASE DI ATTIVAZIONE – Si consiglia di contattare la BaSCO
VANTAGGI ALL’USO DI SANGUE DI CORDONE
Rispetto al metodo classico il sangue di cordone comporta numerosi vantaggi:
- Gran disponibilit? di campionatura, particolarmente in regioni ad elevata natalit?, come ? la Campania
- Assenza totale di rischio per il donatore sia madre che figlio, essendo la raccolta effettuata a parto espletato su materiale considerato normalmente di scarto
- Assenza di costi aggiuntivi di degenza od operatori
- Pronta e certa disponibilit? del campione, laddove idoneo
- Maggiore clonogenicit? e minore reattivit? immunologica (diminuzione della GVHD)
- Minore rischio di trasmissione di malattie (citomegalovirus)
I DATI RIASSUNTIVI SUI TMO DA SANGUE DI CORDONE
II fabbisogno di trapianti/anno nella regione Campania ? di circa 230 TMO dei quali il 25% (57 circa) in soggetti pediatrici, cui aggiungere 10-15 casi/anno di TMO in patologie non neoplastiche per un totale di circa 70 trapianti/anno.
A tutt’oggi sono stati effettuati circa 2500 trapianti nel mondo con sangue di cordone, pertanto la tecnica ed i risultati sono ormai noti: il TMO con sangue di cordone porta a risultati sovrapponibili al TMO da midollo, anche se attraverso percorsi che si differenziano in alcuni aspetti; per esempio una pi? lunga degenza in camera sterile (attecchimento ritardato), ma anche un minore grado di reazione da trapianto (GVHD).
L’esperienza di una mamma
II momento della gravidanza ? per la donna certamente uno dei pi? belli e significativi di tutta la vita. Durante nove mesi un’altra vita cresce dentro di noi… le trasformazioni del piccolo feto provocano cambiamenti anche nella mamma, che oltre al pancione che cresce, impara a capire perfino l’umore e lo stato d’animo del bambino che si agita dentro di lei. Attraverso il cordone ombelicale che la unisce al figlio, inoltre, una mamma non gli trasmette solo gli elementi per la crescita, ma anche sentimenti, emozioni, pensieri. Ecco perch? la vita attraversa il cordone in tutti i suoi aspetti. Il sangue del cordone ombelicale ? ricco di cellule staminali che potranno contribuire, una volta raccolte, a salvare altre vite. Molte donne decidono perci? di donare il sangue del cordone al momento del parto. Ecco l’esperienza di una mamma che l’ha desiderato fortemente e ci racconta come ? andata…
Care mamme,
mi chiamo Laura e sono la mamma di tre meravigliosi bambini: Maria di 9 anni, Francesca di 6 e Umberto, che ora ha 5 mesi. Francesca ? stata curata al Pausilipon per una leucemia linfoide acuta. Quando, dopo l’esperienza di Francesca, abbiamo saputo di aspettare un bambino, io e mio marito abbiamo subito pensato alla possibilit? di donare il cordone ombelicale e alle cellule staminali da recuperare e conservare come atto d’amore dovuto non solo a Francesca, ma alla vita. Ho contattato la dott.ssa Canazio, responsabile dell’Adisco, che mi ha indicato come punti di riferimento l’Ospedale Fatebenefratelli e in particolare il dott. lacobelli. Ma l’incontro con questo medico, pur tanto atteso, non si mai ? realizzato e quindi ho seguito regolarmente le indicazioni del mio ginecologo di fiducia, che mi ha indicato un altro dottore dell’equipe del Fatebenefratelli, il quale mi ha aiutato a vivere l’evento con serenit?. Dovendo sottopormi al terzo cesareo, il ricovero in ospedale ? stato pianificato in anticipo, ma nonostante tutto continuavo a chiedermi se fossi riuscita nell’impresa. In sala operatoria mi praticano l’epidurale e dopo circa 10 minuti nasce il mio bambino. Nel frattempo un altro dottore si avvicina con una sacca (tipo quella per le trasfusioni) e mi spiega che tirer? tutto il liquido dal cordone ombelicale fino a riempire quella sacca. Infatti in meno di cinque minuti la sacca ? colma e me la mostra compiaciuto…..era lui il dott. lacobelli, che con un volto rassicurante mi aveva spiegato tutto il procedimento. Cos? in poco pi? di mezz’ora ero di nuovo mamma e contemporaneamente avevo donato le cellule del cordone ombelicale che mi legava a mio figlio: tutto si era svolto senza traumi ne per me ne per il bambino, in modo semplice e sereno. Bisognerebbe facilitare il primo incontro delle future mamme con i medici specializzati per il prelievo del sangue del cordone ombelicale, in modo che tutte quelle che vogliono donarlo possano vivere questa scelta nella maniera pi? serena e ricevendo le giuste informazioni. Potrebbe essere utile inoltre promuovere la formazione di altri medici in altri ospedali, perch? per una donna non ? facile cambiare il proprio medico proprio nel delicato momento in cui sta per diventare mamma. E’ necessario far comprendere che donare il sangue del cordone ombelicale non comporta nessuna difficolt?, ? solo un atto d’amore che pu? salvare i nostri bambini.
Laura, mamma di Francesco