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L’unione fa la forza: Genitori Insieme porta avanti il progetto ‘ Buffy Coat’

L’Associazione Genitori Insieme, ex Carmine Gallo, grazie al sostegno dei suoi benefattori ? riuscita a portare a casa un’altro risultato importante. Si tratta di un nuovo progetto, il ‘Buffy Coat’ , che ha lo scopo di sostenere una borsa di studio per l’ospedale Pausillipon, per aumentare la produzione degli emocomponenti, impegnati per la cura dei piccoli degenti.

Il giornale Voce di Napoli.it ha affrontato la vicenda con un articolo molto dettagliato che riportiamo di seguito:

L’unione fa la forza, recita un proverbio che risale alla notte dei tempi. Questa sembra essere quasi la forza motrice di un?associazione speciale: l?associazione??Genitori insieme onlus??che dal 1990 all?Ospedale?Pausilipon?di Napoli, vede insieme medici, infermieri e genitori appunto, per ?alleanza terapeutica contro il cancro?. L?associazione ?Genitori insieme onlus? nasce nel 1990, inizialmente come associazione ?Carmine Gallo?.? Si tratta di un?associazione di genitori divenuta ormai quasi una piccola famiglia, che facendo tesoro della propria esperienza personale, fa fronte comune per ottenere miglioramenti nelle cure e nella degenza dei propri figli, occupandosi di sostenere la formazione e l?aggiornamento dei medici e degli infermieri, affiancare i piccoli pazienti e i loro familiari nel percorso terapeutico, elargire borse di studio. Dal 2004 l?associazione ? poi diventata Onlus, quindi tutti i fondi, provenienti da diverse attivit??di raccolta, non costituiscono un utile ma vengono utilizzati per gli scopi dell?associazione.

Di recente l?associazione ha abbracciato un nuovo progetto, diventando sostenitrice di una borsa di studio per il Pausilipon, con lo scopo di migliorare la qualit? delle trasfusioni per i piccoli pazienti. Il progetto, chiamato?Buffy Coat?, vede l??impegno dell?ospedale ad aumentare la produzione di emocomponenti che siano sicuri e con caratteristiche di alta resa, soprattutto per i piccoli degenti.

L?impegno ? stato speso in particolar modo per i concentrati piastrinici,?poiche? la costituzione di una dose terapeuticamente efficace si ottiene da unita? derivanti da donatori diversi, quindi con un maggiore rischio infettivologico e immunologico per i trasfusi. La borsa di studio ? stata conferita al tecnico di laboratorio,?Luciana de Tommaso, che ha lavorato in collaborazione con una ?quipe formata da tecnici e medici.

Luciana, laureata con una tesi proprio sulla produzione di emocomponenti, ? approdata al trasfusionale del Pausilipon dopo diverse esperienze di volontariato, in ospedali come il Rizzoli? di Ischia e? il Santobono. ?Quando si dice il destino, no? Conobbi il dr. Ripaldi e, insieme ad altri medici,?cominciammo a lavorare per capire come standardizzare il metodo di produzione dei concentrati piastrinici? ?spiega Luciana-??siamo stati anche al Cardarelli per imparare da loro, per vedere come facevano. Per ottenere il buffy ci abbiamo messo mesi. Fino ad allora le piastrine erano state prodotte da singola sacca di sangue, con una?resa bassa.?Inoltre, i donatori di piastrine non sono tantissimi e la?procedura?di preparazione ? lunghissima?.?Sorridere sempre e aiutare i piccoli pazienti, questo il motto di Luciana.???Ogni risultato che riuscivamo ad?ottenere era una conquista ed era?l?entusiasmo che ci spingeva a non mollare. Poi ho conosciuto l?associazione Carmine Gallo, oggi Genitori Insieme, ed ? cominciato il progetto??conclude Luciana.

Il progetto Buffy Coat

Anche il Dr.?Mimmo Ripaldi, direttore di UOC Oncoematologia Pediatrica SIT e Trapianto Midollo Osseo Oncologia Pediatrica U.O.S.D. D.H. Oncologico, ci spiega il valore del progetto che, dopo il prezioso aiuto di Luciana, continuer? comunque:??Grazie alla borsa di studio di Genitori insieme?? spiega-??? stato possibile standardizzare la tecnica per ottenere prodotti di qualit?, non solo rispettando le indicazioni di numero dei concentrati piastrinici, definite per legge, ma si ? potuto migliorare qualitativamente la donazione per vitalit? e funzione delle piastrine, possibilit? che ? stata verificata con la risposta pi? rapida dei piccoli pazienti.?